Oggi vogliamo ringraziare una nostra cliente, perchè ha capito benissimo cosa è per noi il lavoro del falegname e quanto amore mettiamo nel rendere uniche le nostre realizzazioni.
Grazie Simona per le splendide parole che ci hanno colpito nel cuore:
DI CHE LEGNO SEI?
E capita ogni tanto
Di portare a casa
Non solo un oggetto
Ma una storia.
Francesco e Alessandro
Hanno una bottega bellissima.
Sono falegnami decoratori
e creano e trasformano
quegli oggetti che in casa chiamiamo mobili.
A volte i mobili sono solo mobili:
Vanno, vengono dai grandi magazzini esteri
con un brutto codice a barre e finiscono nelle nostre case rendendole tutte uguali, tutte senza personalità.
A volte i mobili
sono
Qualcos’altro:
un necessario testimone di bellezza.
Uno strumento di resistenza di un “saperfare”,
di un modo di lavorare,
e paradigma di una vita eco-sociale
Che sta scomparendo.
Francesco e Alessandro sono giovani.
Credono nel loro mestiere e non si arrendono.
Hanno un entusiasmo greco-mediterraneo
e si sente appena varchi il loro LUOGO.
Lo capisci dai colori che usano
per rendere unici
mobili vecchi da recuperare o nuovi da realizzare.
Un mobile che entra qui, si salva dal fuoco e dalla discarica. Torna a nuova vita mantenendo il filo azzurro col passato.
Testimonia Memoria e ingentilisce la vita moderna che ci divora sempre più spazi di sogno, col suo capitalismo mortifero e grigio.
Colori verdi azzurri, pastello o decisi, tinte naturali tenere e fresche rivelano una visione del mondo che è piena di volontà e speranza.
Il legno non muore mai ed io che vengo dalla periferia romana e che a casa avevo solo la formica, oggi imparo attraverso gli artigiani a fare del mio spazio un LUOGO espressione di me, e a trovare un poco di pace.
Imparo che la venatura, il buco, l imperfezione sono qualcosa di bello anzi di irrinunciabile. Imparo dal legno di un albero che si può cambiare e avere un’ altra chance.
Ho sempre pensato che nella terra di Pinocchio
Chi trascorre ore e ore a lavorare la materia di un bosco
Sia per forza di cose un poco mago.
E non è una coincidenza che sia stato un falegname solitario il padre di un burattino e che il marito di Maria facesse lo stesso mestiere. Fin dagli albori della civiltà stretto è il nodo tra sapere artigiano e arte, narrazione e teatro.
Oggi sono entrata da Fradà.
Entrateci anche voi da Fradà
e portateci i vostri figli o i vostri alunni.
Entrate nelle botteghe rimaste, non solo nei centri commerciali. Vi accorgerete di una cosa…che qui non vi svelo.
Dalla via Aurispa,nel quartiere Malaspina,
Concedetevi un salto in luogo di creatività e passione.
Chi entra nelle librerie non può non entrare nelle botteghe artigiane: se non lo fa non sa leggere.
Qui un’antica bottega, che era anche casa, abitazione,
mantiene il senso e le emozioni della famiglia di ebanisti fin dagli anni 40.
Bisognerebbe imparare ad ” arricchirsi” educandosi ad apprendere, a “comprare” bellezza
Sostenendo chi lavora bene e non lo fa per il profitto o
Per sfruttare lavoratori-sottoposti.
Lo fa per vivere una vita degna di essere definita tale.
Bisognerebbe, attraverso gli acquisti di oggetti belli,
Sostenere anche con qualche sforzo
Con qualche sacrificio, chi mantiene una continuità col passato con l antico con la tradizione.
Se perdiamo tradizione siamo morti.
Finiamola di buttare soldi in prodotti pessimi che durano poco e creano spazzatura e diossina velenosa. Recuperiamo il vecchio l antico il buon materiale naturale.
La rivoluzione oggi si fa così. Ognuno è responsabile e complice.
Facendo circolare i soldi tra di noi nel proprio territorio
Possiamo con pazienza e tempo riguadagnare indipendenza e voce in capitolo.
Sostenendo la generazione di Transizione,
I trentaquarantenni che sanno FARE
Ci assicuriamo un futuro meno amaro.
FIDIAMOCI delle mani, dei corpi che sanno creare
Meno delle parole.
Circondiamoci di oggetti belli che nascono da legami umani.
Recuperiamo gli oggetti dei nostri nonni
Facendoli trasformare da chi lo sa fare,
Stringendo virtuose relazioni.
Solo tre categorie ci salveranno: gli artisti,gli artigiani e i contadini.
Il nostro paese è ancora bello per la loro presenza.
Sosteniamoli.
Simona,
sognatrice country
col cuore di ciliegio.
GRAZIE SIMONA, per le tue parole, ma soprattutto per la persona che sei.
Francesco e Alessandro